La comunità diocesana si prepara alla canonizzazione di Suor Maria Cristina Brando, fondatrice delle Vittime Espiatrici di Gesù Sacramentato. La prima casa fu aperta ad Amorosi e ad Amorosi la Beata ha compiuto il miracolo che ora vede elevarla agli onori degli altari. Giubiliamo per il dono che questa nostra terra ha ricevuto per essere stata scelta affinché si compisse l’opera santificatrice di Suor Maria Cristina. Da Amorosi, dalla casa madre di Casoria e da tutte le case della congregazione presenti in Italia e nel mondo giunge a tutti l’invito a partecipare alla gioia della canonizzazione in Piazza San Pietro domenica 17 maggio.
“L’innamorata dell’Eucaristia” può essere definita Maria Cristina, che ebbe i natali da un’agiata famiglia napoletana, il 1° maggio del 1856. Un’anima che ha vissuto la sua vita nella continua ricerca dell’emulazione di Cristo che fu per lei guida e sposo amatissimo.
Di Meo: «Il figlio del miracolo farà diventare santa Maria Cristina Brando»
La vita della fondatrice dell’Ordine delle Suore Vittime espiatrici di Gesù Sacramentato, che sarà canonizzata il 17 maggio, raccontata dalla Madre generale
ALESSANDRA STOPPINI
«Una coppia di Amorosi, in provincia di Benevento, non riusciva ad avere un figlio; dopo due gravidanze extrauterine a Mariangela di Mauro i medici avevano detto chiaramente di rassegnarsi: non avrebbe mai potuto portare a termine una gravidanza. La signora Mariangela, che da giovane era stata un’allieva della scuola della nostra fondatrice, non perse la speranza, così affidò le sue preghiere alla beata Maria Cristina chiedendole la grazia di diventare madre. I signori Di Mauro avevano anche pensato all’adozione, ma nel 2004 ecco nascere Pasqualino, eppure i medici erano stati categorici, dopo i problemi medici di Mariangela, la donna non avrebbe dovuto e potuto assolutamente concepire. Il figlio del miracolo farà diventare santa madre Maria Cristina». Suor Carla Di Meo, madre generale delle Suore Vittime espiatrici di Gesù Sacramentato dal novembre del 2014, si emoziona quando racconta il miracolo per il quale la Beata sarà elevata da papa Francesco alla gloria degli altari in piazza San Pietro il prossimo 17 maggio, «abbiamo prenotato in piazza San Pietro 5mila posti», insieme a due sante della Palestina e una francese.
«Volto angelico e bontà immensa, fede semplice, ferma e viva», sono queste le caratteristiche principali della personalità di Maria Cristina dell’Immacolata, al secolo Adelaide Brando, nata a Napoli il 1° maggio 1856 da un’agiata famiglia borghese, ultima di quattro figlie femmine. Rimasta ben presto orfana di madre e dotata di una spiccata sensibilità religiosa, la Beata fu attratta dal mistero della sofferenza del Crocifisso, vissuta e continuata nell’Eucaristia e letta nel volto dei poveri e dei sofferenti. La santità di madre Maria Cristina proviene da lontano, fin dai primi anni di età la piccola Adelaide amava ripetere spesso «debbo farmi santa, voglio farmi santa». «Era proprio questo il proponimento principale della piccola Adelaide, inoltre verso i 12 anni la Beata diceva “vorrei fondare un’opera per riparare i peccati che Gesù riceve nell’Eucarestia”, voleva essere unita a Gesù nell’Eucarestia, allo stesso modo di Gesù voleva darsi vittima per il mondo intero, ecco perché il nostro Ordine si chiama Suore Vittime espiatrici di Gesù Sacramentato». Infatti, la breve ma sofferta vita della Beata napoletana fu tutta dedicata al culto eucaristico, la notte di Natale del 1868 fece voto di castità perpetua mostrando così il proprio orientamento per la vita consacrata.
Adelaide aveva scelto il monastero delle Adoratrici Perpetue di Gesù Sacramentato ma il padre Giovanni le permise di raggiungere la sorella Maria Pia, clarissa nel monastero delle Fiorentine, a Chiaia in Napoli. Gravi motivi di salute costrinsero la giovane a uscire due volte ma appena ristabilita chiese e ottenne di entrare nel monastero delle Adoratrici Perpetue. Nel 1876 vestì l’abito religioso prendendo il nome di suor Maria Cristina dell’Immacolata. Ancora una volta, però, la salute cagionevole la costrinse a uscire dal monastero. Stabilitasi dalle Teresiane a Torre del Greco, suor Maria Cristina nel 1878 dette inizio alla Congregazione delle Vittime espiatrici di Gesù Sacramentato, opera che, nonostante le ristrettezze economiche, avrebbe trovato terreno fertile a Casoria, dove Madre Cristina si trasferì. L’Istituto ottiene l’approvazione canonica il 20 luglio 1903 e il 2 novembre dello stesso anno la fondatrice, con molte altre suore, emise la professione perpetua.
«Il 20 gennaio 1906 Madre Cristina Brando lasciò questa terra a neanche cinquant’anni d’età. Una suora dolce e umile, eppure durante la sua vita la Beata dovette subire molte umiliazioni, alle quali rispose sempre con il sorriso sulle labbra», puntualizza madre Carla, che prosegue l’opera della fondatrice presso la casa madre, cuore della Congregazione che si trova a Casoria in provincia di Napoli. Madre Maria Cristina aveva istituito questa adorazione perpetua, per essere più vicina con lo spirito e con il corpo al tabernacolo aveva fatto costruire una cella contigua alla Chiesa, fatta edificare a Casoria. In questo luogo madre Brando aveva trascorso ogni notte della sua vita, seduta su una sedia, a tener compagnia, nella veglia e nel riposo, a Gesù Eucarestia. «Anche adesso, vi è sempre una suora in adorazione, ogni ora la campana grande della nostra Chiesa di Casoria, suona tre tocchi, per dare il cambio alla suora. Tutte le suore in quel momento, qualsiasi attività stiano facendo, si mettono in comunicazione spirituale con la suora che sta per incominciare l’adorazione».
Immaginiamo quanti siano i rintocchi delle campane che risuonano nelle varie case dell’Ordine, sparse in Italia e nel mondo. Oltre alla casa madre di Casoria, dove c’è la chiesa che custodisce le spoglie della beata Maria Cristina e una grande scuola dalla materna ai licei, c’è quella di Mugnano in provincia di Napoli, fondata da Maria Pia Brando sorella della Beata e alla quale è annesso il santuario del Sacro Cuore, affidata alla cura delle Suore che hanno anche la scuola materna ed elementare, una casa famiglia e si dedicano alla catechesi e alla cura dell’infanzia.
«La Congregazione conta 250 religiose divise in 28 case sparse tra Campania e Lazio, la nostra opera si è sviluppata prevalentemente nel sud d’Italia e all’estero a Jundiai, in Brasile, prima casa aperta all’estero nel 1967, la missione a Manila nelle Filippine, casa di formazione per vocazioni, orfanotrofio e asilo nido, così come a Modelia in Colombia e infine a Ruting, nelle Filippine. A quasi centodieci anni dalla scomparsa della Beata continuiamo a svolgere con il massimo impegno molta opera nei settori dell’educazione, istruzione, assistenza, carità e diffusione della preghiera ovunque siamo presenti», dichiara suor Carla con orgoglio. Il 27 aprile 2003 Giovanni Paolo II beatificò madre Brando, «Papa Wojtyla seppe cogliere il significato dell’esperienza terrena della nostra fondatrice. In una lettera che mostriamo spesso madre Maria Cristina, scrisse che l’amore di Dio e quello del prossimo sono due rami che partono dal medesimo tronco, non si può amare Dio se non si ama il prossimo e viceversa. Questa carità verso l’Eucarestia si trasformò in opere, perché madre Maria Cristina aprì subito le scuole per l’infanzia, infatti, la Beata diceva: “Bisogna che le piantine vengano curate fin da piccole”. Ogni giorno inoltre aveva stabilito di preparare dei pasti per i poveri della parrocchia di Casoria “sono poverelli di Gesù, essi lo rappresentano”, che serviva personalmente nella portineria della casa».
Il senso di attesa è alto a Casoria e nell’Istituto, tutti attendono il 17 maggio quando sul sagrato di piazza San Pietro «le nostre suore indonesiane e filippine, la cui voce è meravigliosa, per festeggiare la nostra santa canteranno insieme al coro della Cappella sistina durante la Celebrazione per festeggiare la nostra santa».
Fonte: http://www.diocesicerreto.it/index.php/463-suor-maria-cristina-brando-sara-proclamata-santa.html